I miracoli di Gesù

(017)

Le lame spezzate (67.2)

Due si azzuffano sul serio per causa dell'asino di uno, che si è servito della magnifica cesta di lattughe dell'altro asino e se ne è mangiata un bel po'!
Forse non è che un pretesto per sfogare un'antica ruggine. Il fatto è che da sotto le vesti corte fino ai polpacci vengono tratti due coltellacci corti e larghi come una mano: paiono daghe mozze ma ben pontute, e lucono al sole.
Urla di donne, vocio di uomini. Ma nessuno interviene a separare i due che sono pronti al duello rusticano.
Gesù, che procedeva meditabondo, alza il capo, vede, e a passo velocissimo accorre fra i due. "Fermi, in nome di Dio!"
"No! Voglio farla finita con questo maledetto cane!"
"Anche io! Ci tieni alle frange? Ti farò una frangia con le tue interiora."
I due roteano intorno a Gesù, urtandolo, insultandolo perchè si levi di mezzo, cercando colpirsi senza riuscirvi perchè Gesù con sapienti mosse del manto svia i colpi e ostacola la mira. Ne ha anche il mantello lacerato.
La gente urla: "Vieni via, nazareno, ci andrai di mezzo Tu."
Ma Lui non si muove e cerca di indurre alla calma, richiamando la mente a Dio. Inutile! L'ira fa pazzi i due contendenti.
Gesù sprigiona miracolo. Ordina per l'ultima volta: "Vi comando di smetterla."
"No! Levati! Va per la tua strada, can d'un nazareno."
Allora Gesù stende le mani, con il suo aspetto di potenza sfolgorante. Non dice parola. Ma le lame cadono sbriciolate a terra come fossero state di vetro e avessero urtato contro una rupe.
I due si guardano i manici corti, inutili, rimasti tra le dita. Lo stupore ottunde l'ira. La folla pure urla di stupore.